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Women's and Gender Studies
Dept. of Educational Sciences and Teacher Education
Tel. +358 8 553 1011
Fax. +358 8 553 3610
P.O.Box 2000
FI-90014 University of Oulu
FINLAND

Street address: Yliopistonkatu 9



 

Materiali  


(ALLEATI – sviluppo di alleanze/legami scuola-famiglia per la prevenzione della violenza precoce con bambini dai 5 ai 7 anni)

DAPHNE è un Programma europeo specifico per prevenire e combattere la violenza contro i bambini, i giovani e le donne e per proteggere le vittime e i gruppi a rischio, al fine di contribuire ad un elevato livello di protezione dalla violenza nonché ad una maggiore tutela della salute fisica e mentale.


a. Obiettivo del progetto ALLIES:
fare prevenzione di comportamenti/atteggiamenti aggressivi e violenti (con una particolare attenzione alla violenza di genere) in tenera età attraverso la costruzione partecipata di strumenti e la loro sperimentazione (ricerca azione).


b. finalità:
- creare e rafforzare la cooperazione tra scuola, genitori, comunità;
- ricercare e utilizzare strategie, attività, metodologie per orientare i bambini nel mondo delle emozioni;
- imparare ad ascoltare sé stessi per ascoltare gli altri;
- favorire l’acquisizione delle abilità sociali nei bambini;
- riconoscere e superare gli stereotipi di genere;
- sviluppare una pedagogia olistica;
- realizzare strumenti per osservare, individuare comportamenti aggressivi e violenti;
- progettare misure preventive nei confronti della violenza.


c. Partner europei e consulenti esperti: Università di Oulu (Finlandia), Ritaharju Community Center (Oulu, Finlandia), Hjallastefnan (Reykjiavik, Islanda), Prof. Catherine Blaya (Osservatorio sulla violenza nella scuola, Univerisità di Bourgogne, Francia), Dr. Tatyana Dyachenko (Unità di crisi statale, Russia), Direttore di Programma Eva Fussinger (International Fellowship of Reconciliation, Olanda), Prof. Katja Gillander Gadin (Dipartimento di Scienze della salute, Mid Sweden University, Svezia), Prof. Carol Hagemann-White (Università di Oldenburg, Germania), Dr. Michael Hershelmann (centro di protezione del bambino, Oldenburg, Germania), Prof. Gunilla Johansson (Università di Tecnologia Lulea, Dipartimento Scienze dell’Educazione, Svezia), Prof. Irma Moilanen (Università di Oulu, Dipartimento di pediatria, Finlandia) Dr. Emma Renold, Università di Cardiff, Galles (Consulente e ricercatrice in differenze di genere ed uguaglianza, Kajsa Wahlstrom, Klokskaparna, Svezia)


d. Tempistica del progetto:
- Agosto/Settembre 2010: seminario di lavoro ad Oulu (Finlandia).
- Ottobre 2010/Luglio 2011: definizione e sviluppo strumenti (tools) per osservare, individuare e prevenire atteggiamenti e comportamenti aggressivi e violenti; individuazione pedagogia scolastica non violenta e di prevenzione.
- Febbraio/Marzo 2011: scuola genitori 2011- incontri di formazione per genitori ed insegnanti.
- Marzo 2011: seminario di lavoro a Reykjavik (Islanda).
- Aprile/Maggio 2011: laboratori (workshops) con i genitori dei bambini di 5 anni della scuola Derlindati di Ozzano Taro e gli insegnanti delle scuole materne e primarie.
- Giugno 2011: 1-2 laboratori insegnanti materne ed elementari dell’Istituto Comprensivo.
- Settembre 2011/Gennaio 2012: sperimentazione strumenti e incontri di monitoraggio con insegnanti e genitori (2-3 incontri).
- Ottobre 2011: seminario di lavoro a Parma/Collecchio.
- Febbraio 2012: conferenza pubblica e diffusione della ricerca.

 

RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA

L’Italia è un Paese dove, tradizionalmente, culturalmente, viene data molta importanza alla “famiglia”. Gli artt. 29, 30, 31 e 36 della Costituzione tutelano i diritti della famiglia; soprattutto l’art. 29 la riconosce come la “società naturale” su cui si fonda l’intera società.

La Scuola, pur essendo un contesto “tecnico”, ha progressivamente coinvolto la famiglia, in progetti didattici, ma anche nei processi decisionali della scuola.
Il Decreto del Presidente della Repubblica 416 del 1974 ha deliberato che nelle scuole debba esserci un Consiglio d'Istituto (CdI), un organo collegiale formato dalle varie componenti dell'Istituto e si occupa della gestione e dell'amministrazione trasparente degli istituti scolastici pubblici e parificati statali italiani. Tale organo elabora e adotta atti di carattere generale che attengono all'impiego delle risorse finanziarie erogate dallo Stato, dagli Enti pubblici e privati. In esso sono presenti rappresentanti degli insegnanti e dei genitori. Il Dirigente scolastico ne fa parte di diritto, ma il Presidente del CdI è proprio uno dei rappresentanti dei genitori.

Nel gennaio del 1997, La Legge Delega per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa, detta anche Legge Bassanini, ha varato la cosiddetta “autonomia scolastica”. Con l’autonomia, le scuole sono molto più libere di decidere sul proprio modello organizzativo e di attivare liberamente percorsi che coinvolgano la famiglia dove esse lo ritengano necessario o opportuno.
Nel rapporto O.C.S.E. Del 1998 si legge "Con l'attribuzione dell'autonomia organizzativa e finanziaria alle scuole, dovrebbe aumentare la partecipazione delle famiglie, e gli insegnanti e gli amministratori dovrebbero essere incentivati ad accrescere la qualità sia migliorando le pratiche didattiche sia usando le risorse in modo più produttivo".
La riforma della scuola, entrata in vigore in Italia nel 2003, ha portato in primo piano il ruolo delle famiglie nell’iter scolastico dei propri figli, prevedendo all’art.1 una cooperazione tra scuola e famiglia e un coinvolgimento nella definizione del portfolio e dei piani personalizzati. Il tipo di integrazione delineata dalla riforma fra l’ambiente scolastico e quello familiare non si rivela poi sempre serena poiché i soggetti coinvolti sono molteplici.

La riforma della scuola ha avuto l’effetto di inserirsi nel processo di cambiamento storico della famiglia, modificando le dinamiche di interazione fra i luoghi dedicati alla formazione e la famiglia, proponendo nuove tipologie di integrazione tra questi due universi e cercando di aprire un ruolo più centrale alla stessa all’interno dell’iter scolastico. La legge 53, approvata nel 2003, evidenzia uno spostamento dell’asse culturale: da scuola che offriva la stessa formazione a tutti a scuola che modella la sua offerta sul singolo. La riforma sta richiedendo una formazione continua degli insegnanti all’interno di corsi universitari e dei genitori affinché possano accrescere le loro competenze sulle modalità di approccio alla vita scolastica. Nei confronti di questi ultimi la formazione viene richiesta per non correre il rischio di richieste individualistiche e poco rispettose dei reali bisogni del bambino, sia sulla scuola nel suo complesso perché possa davvero arricchire la sua offerta formativa. Entrando nello specifico del rapporto famiglia-scuola, si suppone possa esserci ancora un po' di diffidenza da parte degli insegnanti nei confronti dei genitori che possono apparire a volte come intrusi, vista la richiesta della riforma di ampliare la loro partecipazione all’iter scolastico dei propri figli. La scuola e gli insegnanti hanno un ruolo essenziale nella formazione delle future generazioni: si creano pertanto inevitabili aspettative della famiglia nei confronti della scuola e viceversa degli insegnanti nei confronti di alunni e famiglie. Molto spesso le due ottiche sono molto differenti e genitori e insegnanti non riescono a trovare forme di “alleanza educativa”.

Ad ogni modo, era necessario avviare un percorso comune.

Con la stessa Legge 53, le scuole sono invitate a redigere tutti gli anni un POF (Piano dell’Offerta formativa), un documento programmatico dettagliato, nel quale sono scritte le finalità della scuola, le caratteristiche del contesto dove essa è inserita, gli obiettivi, il modello organizzativo, i progetti, le aree di intervento. In esso è naturalmente possibile delineare percorsi di formazione o altre modalità di coinvolgimento della famiglia. Il POF è redatto dal Collegio dei Docenti e viene approvato dal Consiglio di Istituto.
Ad es., nel POF dell’Istituto comprensivo “E. Guatelli” di Collecchio (PR), sono elencate le modalità in cui le famiglie possono valutare alcuni aspetti relativi alla qualità dell’offerta formativa della scuola.

Nel POF dell’Istituto “Guatelli” di Collecchio, si evidenzia esplicitamente come la famiglia abbia un’importante ruolo nel sistema educativo.

Per es., si dice che “insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più ineludibile rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo”.
Quindi anche il personale non docente e i genitori degli alunni, condividendo le finalità e le scelte educative dell’Istituto, sono impegnati in maniera determinante al loro raggiungimento.

La scuola ritiene poi di fondamentale importanza condividere valori, scelte e strategie con le famiglie dei propri alunni, al fine di creare una situazione educativa coerente ed efficace per la crescita globale e lo sviluppo armonico della personalità dei ragazzi.
I genitori partecipano anch’essi alla vita scolastica direttamente (elezioni dei rappresentanti negli organi collegiali, assemblee di classe/sezione, colloqui con gli insegnanti, consegna documento di valutazione…) e attraverso i loro rappresentanti in sedi istituzionali (consiglio d’istituto, consigli di intersezione, di interclasse e di classe…).

Le famiglie, come primi educatori, seguendo sistematicamente i propri figli, possono comunicare ai docenti osservazioni e proposte per il superamento di eventuali problematiche individuali, relazionali o di altro genere.

Nell’Istituto “Guatelli” di Collecchio, normalmente, si prevedono due ricevimenti generali per i genitori nell’arco dell’anno, circa alla metà di ogni quadrimestre, e due incontri a fine quadrimestre per la consegna delle Schede di Valutazione. Ogni docente, inoltre, mette a disposizione un’ora settimanale per colloqui individuali, previo appuntamento.
Periodicamente, i rappresentanti dei genitori partecipano alle riunioni dei Consigli di Classe. Su richiesta dei genitori o dei docenti, è possibile ottenere momenti assembleari per la discussione di argomenti ritenuti di particolare importanza.

Recentemente, col Decreto del Presidente della Repubblica n. 235 del 21/11/2007 si istituisce il Patto educativo di corresponsabilità, che prevede che “contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa i diritti e doveri del rapporto tra Istituzione scolastica autonoma, studenti, famiglie”.

Tale Patto è finalizzato alla costruzione di un percorso condiviso e di comune responsabilità tra scuola e famiglia affinché i comportamenti degli studenti possano essere guidati in modo omogeneo e coerente. Per ottenere questo risultato, appare indispensabile un dialogo il più possibile continuo e costruttivo tra scuola e famiglia che la sottoscrizione di tale Patto si propone di rafforzare.

Il Patto ha come obiettivo ”…quello di impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa. La scuola dell’autonomia”, infatti, “...può svolgere la sua funzione educativa soltanto se è in grado di instaurare una sinergia virtuosa, oltre che con il territorio, tra i soggetti che compongono la comunità scolastica: il dirigente scolastico, il personale della scuola, i docenti, gli studenti ed i genitori. L’introduzione del Patto di Corresponsabilità è orientata a porre in evidenza il ruolo strategico che può essere svolto dalle famiglie nell’ambito di un’alleanza educativa che coinvolga la scuola, gli studenti ed i loro genitori ciascuno secondo i rispettivi ruoli e responsabilità.”

Il Patto educativo è l’insieme condiviso dei diritti e dei doveri dei soggetti protagonisti del processo educativo: docenti, genitori ed alunni.
Questo Patto favorisce l’attuazione del diritto allo studio ed il successo scolastico degli alunni.

In base a tale patto educativo, i docenti del nostro Istituto si impegnano a:
• far conoscere, in rapporto all’età e alla maturità degli alunni, l’offerta formativa della scuola, valorizzandone il ruolo e le finalità;
• dare risposte adeguate alle esigenze ed alle aspettative di formazione degli alunni;
• promuovere un coinvolgimento attivo degli alunni nelle attività educative e didattiche;
• esplicitare criteri e strumenti di verifica e di valutazione.

I genitori si impegnano a:
• prendere visione dell’offerta formativa della scuola e a rispettarne le regole di funzionamento;
• collaborare, per quanto di loro competenza, allo svolgimento positivo delle attività;
• chiedere informazioni e chiarimenti;
• esprimere opinioni, pareri e proposte.

Gli alunni, parte integrante del patto educativo sono chiamati a svolgere un ruolo attivo. Pertanto, essi si impegnano a:
• rispettare persone, cose e regole della scuola;
• frequentare la scuola attivamente, con impegno e partecipazione;
• condividere con il gruppo-classe le tappe del percorso formativo predisposto dai docenti.


Tale Patto, che la normativa prevede solo per la Scuola secondaria di I grado, non deve essere inteso in senso contrattualistico, come se i componenti fossero controparti con obiettivi diversi da conciliare, ma va inteso come un impegno reciproco a collaborare e a riconoscersi come parti in causa in una sfida comune che ha il medesimo obiettivo, quello del successo scolastico e della maturazione degli alunni.

Per tale motivo, si ritiene importante che esso venga condiviso anche dagli altri gradi scolastici del nostro Istituto e divenga un impegno da rispettare per tutti coloro che sono parte attiva della nostra scuola.

Infine, il sito dell’INDIRE, l’agenzia che in Italia si occupa dello sviluppo dell’autonomia scolastica, ha dedicato uno spazio di analisi al rapporto scuola/famiglia, con interessanti interventi sull’argomento. Cfr. http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1233

 

Scuola Genitori Collecchio 2011

Il progetto Allies, Alleati, ammesso al bando Daphne III è entrato nel vivo.
Dopo il seminario in Finlandia di fine agosto si è costituito un gruppo di lavoro composto da Provincia di Parma, Istituto comprensivo Guatelli di Collecchio e Centro Antiviolenza di Parma.

E’ iniziato il lavoro di studio ed elaborazione del kit di strumenti di prevenzione della violenza e della promozione di atteggiamenti e comportamenti non violenti per bambini dai 5 ai 7 anni.

La nuova stagione della ‘Scuola Genitori’ di Collecchio, giunta alla diciassettesima edizione, è realizzata per quest’anno (2011) all’interno del progetto Allies (Alleati) e vede una stretta collaborazione tra la Provincia di Parma e dall’assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Collecchio.

Gli incontri, in calendario dall’inizio di febbraio, rappresentano la prima tappa di formazione e confronto scuola-famiglia per lo sviluppo di alleanze tra insegnanti e genitori sul tema della prevenzione della violenza, sviluppo di abilità sociali e competenze relazionali.

Sedi degli incontri, che si terranno a partire dalle 20.45, sono il Circolo Rondine di Ozzano Taro e del Centro Civico di Gaiano: al via martedì 1 febbraio ad Ozzano con ‘Il ruolo delle emozioni nell'apprendimento’ con la psicologa e psicoterapeuta, già docente e dirigente scolastico, Lucia Pelamatti; a seguire, sempre ad Ozzano, martedì 15 febbraio ‘Ruoli e rapporti tra i sessi: stereotipi, differenze e cambiamento’ con Stefano Ciccone dell’associazione nazionale Maschile Plurale, dell’Università di Roma Tor Vergata, ed Alessandra Campani, formatrice sulle tematiche di genere.
Ultimi due appuntamenti a Gaiano: lunedì 28 febbraio ‘Cos’è la violenza domestica?’ con Alessio Miceli dell’associazione nazionale Maschile Plurale, ed ancora Alessandra Campani; gli incontri chiudono lunedì 7 marzo con ‘Aggressività, prepotenza e bullismo: riconoscere e prevenire’ con lo psicologo e psicoterapeuta Nicola Iannaccone.

 

Workshops - LABORATORI DI CONOSCENZA
(incontri di formazione e confronto per insegnanti e genitori)
sede: Scuola primaria di Ozzano Taro

 

1° WORKSHOP
11 APRILE 2011: ore 20,45

2° WORKSHOP
18 APRILE 2011: ore 20,45

3° WORKSHOP
28 APRILE 2011: ore 20,45

4° WORKSHOP
9 MAGGIO 2011: ore 20,45

 

Riferimenti:
• Alessia Frangipane – Provincia di Parma (Parma) – 0521 931 315 a.frangipane(a)provincia.parma.it
• Simone Mazza – Istituto comprensivo “E. Guatelli” (Collecchio) – 0521 805419 prof.mazza(a)alice.it
• Silvana Stecca – Scuola dell'infanzia “A. Derlindati” (Ozzano Taro) – 0521 809230 ozzano(a)scuolacollecchio.org
• Michela Zanetti – Scuola primaria “A. Manzoni” (Ozzano Taro) – 0521 809230 ozzano(a)scuolacollecchio.org
• Maria Chiara Foglia – Centro Antiviolenza di Parma – 0521 238885 – acavpr(a)libero.it


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Updated 4.4.2011